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USA, 2022: le auto vanno ancora a benzina, gli schermi degli smartphone si scheggiano come sempre e non ci sono alieni in vista. Tutto è identico al nostro presente, ma la storia ci insegna che sono sufficienti dei piccoli cambiamenti per innescare spaventose reazioni a catena. Infatti, Zuckerberg ha preso il posto di Trump e i droni di Facebook ci scrutano dal cielo. Più che uno scenario di fantascienza, questo è un distillato di timori fondati. Del resto, come ricorda Virginia W. Ricci nella sua prefazione, «Davis ha iniziato a scrivere questa storia poco dopo l’elezione dell’attuale presidente degli Stati Uniti, in un momento in cui stava perdendo un parente anziano e, contemporaneamente, cercava di concepire un bambino», tutte esperienze che convergono nelle vicende della protagonista Hannah, una badante trentenne, molto attiva politicamente. Visto che la sua vita privata non è un granché, Hannah fa il possibile per migliorare quella di chi la circonda. Il suo compagno Johnny ha promesso che costruirà una casa per loro due e il figlio che vorrebbero tanto. La casa e il figlio, però, restano fantasie e nel frattempo la coppia si arrangia in una roulotte parcheggiata nel bosco. Intanto, le invasioni della privacy e i controlli sugli attivisti politici si fanno più frequenti e la propaganda di Stato semina terrore. Hannah continua a immaginare un futuro migliore, ma quando il suo bambino arriverà, quel mondo per cui si è battuta, ci sarà ancora?